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Una nuova qualifica per la sicurezza del territorio 

La formazione, le nuove figure professionali e le competenze possono dare un significativo contributo per la prevenzione e la sicurezza antisismica. Ieri al Palazzo Reale di Napoli è stato presentato il corso di formazione per la promozione del Diagnosta Tecnologo del Calcestruzzo. Erano presenti il Professor Alessandro Vitale Presidente dell’Associazione Diagnostica dei Materiali; l’architetto Arturo GarellaSoprintendente dei Beni Archeologici; l’architetto Paolo Mascilli Migliorini, sovrintendenza  Beni Architettonici, Beni Paesaggistici, Beni culturali; Professor Giuseppe Mascolo dell’Università degli Studi di Cassino; Professor Luigi Coppola dell’Università di Bergamo; Professor Maurizio Nicolelladell’Università degli Studi Federico II; Architetto Fulvio Ricci consigliere Ordine degli Architetti; Professor Raffaele Cioffi Università Parthenope; Professor Andrea Prota, Università Federico II; Architetto Ugo Carughi; Ingegnere Andrea Basile Direttore Tecnico Lab Tecnolab; Professor Michele Brigante Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Salerno; Professor Lorenzo CapobiancoOrdine degli Architetti di Napoli; Ingegnere Carlo Luisi Dirigente Vendite italia Ruredil; ArchitettoFulvio Ricci consigliere Ordine degli Architetti di Napoli.

L’iniziativa è scaturita a seguito di un protocollo d’intesa firmato tra il Centro Formazione e Sicurezza(CFS) e l’ Associazione Diagnostica dei Materiali. Il  percorso formativo che si svolgerà  presso la  sede del CFS in via Leonardo Bianchi. Il corso si articola su un totale di 1120 ore, di cui 83 % di lezioni frontali ed il  restante 17% di laboratorio universitario e aziendale. A queste si aggiungono altre 27 ore di seminari, ciascuno della durata massima di 3 ore. Il corso è destinato a laureati in Ingegneria, Architettura e a diplomati del settore edilizia e costruzioni. Ogni corsista a fine corso deve svolgere un’esperienza in laboratorio o in azienda, le cui risultanze insieme a quelle delle prove scritte ed orali costituiscono la valutazione del corsista. Il corso è costituito di sei Unità Formative Capitalizzabili, ognuna specialistica del settore con proprie materie, seminari e stage. Le Unità formative sono:  Diagnostica e conservazione;  Diagnostica dei materiali; II Diagnostica  del Calcestruzzo;  Diagnostica della Manutenzione e prevenzione del calcestruzzo;  Tecnologia del reimpiego (riciclo);  Tecnologia del Calcestruzzo eco-compatibile (sostenibile).

La nuova e interessante figura professionale è stata illustrata da Paola Marone, Presidente del Centro Formazione e Sicurezza Napoli e Vice Presidente dell’Ordine degli ingegneri di Napoli. “Alla luce dei recenti avvenimenti sismici del 24 agosto scorso la promozione del corso di  Diagnosta Tecnologo del Calcestruzzo appare ancor di più pertinente e urgente” – ha evidenziato l’ingegnere Marone.

Il Tecnico esperto in diagnostica del calcestruzzo per la sicurezza del costruito e dell’ambiente conosce in modo approfondito sia le tipologie di miscele e di materiali necessari alla composizione di un calcestruzzo in grado di preservare la sicurezza del costruito e dell’ambiente e sia le diverse tecniche di diagnosi e valutazione dello stato di degrado del calcestruzzo esistente e le patologie dello stesso. E’ pertanto in grado di progettarne la composizione, di intervenire sulla valutazione e la diagnosi durante la messa in opera e di prevenire il degrado del calcestruzzo esistente, identificando soluzioni e strategie efficaci in grado di preservarlo nel tempo. E’ una figura essenziale per la qualità e la sicurezza della filiera delle costruzioni, potrà dunque lavorare in cementerie, centrali di betonaggio, in cave, laboratori di controllo e diagnostica, istituti di certificazione, industrie di prefabbricati e fornire Assistenza nei cantieri per attività di Diagnostica nello svolgimento di opere di consolidamento, ristrutturazione, recupero e restauro e verificare dunque la qualità e la rispondenza del calcestruzzo.

“La scelta di organizzare l’incontro di presentazione del corso presso  sovrintendenza di Palazzo Reale non è un caso – ha precisato l’ingegnere Marone –  Considerata l’esigenza di restaurare e manutenere il patrimonio monumentale e architettonico del Novecento, largamente realizzato in calcestruzzo”.

Il nuovo profilo professionale sarà riconosciuto dal Repertorio Regionale della Campania e sicuramente potrà contribuire a migliorare le prospettive occupazionali e rispondere concretamente alla crisi economica e sociale.

“Questo profilo è in corso di validazione ai fini dell’occupabilità, attraverso il confronto tra associazioni datoriali, sindacati e imprese” – ha sottolineato ancora l’ingegnere Marone.   Il CFS, il Centro Formazione e Sicurezza di Napoli tra le numerose attività svolte ha in atto un progetto di ricerca, svolto dal Centro Sperimentale di Sviluppo delle Competenze nell’area delle costruzioni, promosso dalla Regione Campania, e di cui il CFS stesso è capofila.  “Rappresenta un prezioso strumento di riposizionamento del comparto edile attraverso una riconfigurazione che passa per l’individuazione di nuovi segmenti di mercato e di conseguenza di nuove competenze e skills”- ha dichiarato l’ingegnere – Rappresenta la “lente d’ingrandimento” per la lettura del tessuto produttivo del comparto delle costruzioni, uno dei settori più vitali dell’economia regionale, evidenziando i fabbisogni attuali e le esigenze future del sistema formativo ad esso correlato”.

L’obiettivo è amplificare il raggio d’azione della formazione tecnico-specialistica, sperimentando e implementando percorsi professionalizzanti o di aggiornamento, riqualificazione, riconversione, fortemente caratterizzanti il sistema formativo di settore.

 

        

 

fonte: cronacapartenopea.it

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